MANGIARE CON LE MANI AUMENTA L’APPETTITO E AIUTA L’AMBIENTE CON SALUMI E FRUTTA SI PUO’

Passeggiando per le spiagge italiane, così come per i boschi in montagna, incrociamo tantissimi rifiuti perlopiù rappresentati da plastica e tra questi la maggior parte è composta da oggetti monouso come bottiglie, stoviglie, cannucce e buste.  Oggetti che utilizziamo per pochissimi minuti ma che, se non smaltiti correttamente, possono inquinare per sempre e di cui si può fare sicuramente a meno, soprattutto se si opta per cibi che sono facilmente fruibili come i salumi e la frutta. Alimenti che si prestano perfettamente a essere consumati con le mani e che anzi, l’uso delle mani porta vantaggi inaspettati, come afferma Elisabetta Bernardi, biologa nutrizionista: “Eliminare le posate non solo aiuta l’ambiente ma aumenta l’appetito. Diverse ricerche hanno dimostrato che quando le persone toccano un cibo direttamente con le mani e non con le posate, non solo lo sperimentano come più gustoso e soddisfacente, ma ne mangiano di più.  Ciò vuol dire che si potrebbe, per esempio, invogliare bambini o anziani inappetenti a mangiare di più semplicemente invitandoli a mangiare con le mani. Tra l’altro proprio i bambini e gli anziani sono le categorie che più di altre non assumono spesso quantità sufficienti dei preziosi nutrienti della frutta e di proteine di ottima qualità come quelle dei salumi. Il mangiare con le mani ha confermato che l’esperienza tattile di toccare un alimento aggiunge informazioni importanti a ciò che ci si aspetta da un alimento in termini di valori nutrizionali”.

Ma quali sono gli abbinamenti più adatti a essere consumati con le mani?

Le pesche tagliate a piccoli spicchi e “avvolte” da prosciutto o coppa.  “In questo caso la vitamina C della pesca può essere utile per ottimizzare l’assorbimento della quota non eme del ferro contenuto nei salumi. Il ferro è un nutriente spesso carente nei bambini, nelle donne e negli anziani e facilitarne l’assunzione attraverso la vitamina C è altamente raccomandabile per non incorrere in carenze. Le carenze di ferro possono indurre una serie di sintomi come un’insolita stanchezza, debolezza, irritabilità o difficoltà di concentrazione. Dal canto loro le proteine e i grassi dei salumi possono contribuire a ridurre il picco glicemico indotto dagli zuccheri contenuti nella frutta” ha continuato la dott.ssa Bernardi.

Un’ altra accoppiata d’eccezione è quello delle ciliegie con i dadini di mortadella. “Qui un frutto rosso come le ciliegie può aiutare a combattere l’infiammazione e la mortadella, tra i salumi a minor contenuto di sodio, poter contribuire a ridurre l’assunzione di sale nella dieta. Ma anche il kiwi lo possiamo arrotolare in fettine di salame per arricchire il nostro finger food di vitamina C, fibra, proteine di ottima qualità e vitamina B12, utile insieme proprio alla vitamina C a contribuire alla normale funzione del sistema immunitario.

Infine, la mela, da mangiare con tutta la buccia per fare il pieno di antiossidanti. Ma non tutti sanno che potenti antiossidanti sono presenti anche negli alimenti di origine animale, come i salumi: un abbinamento di bresaola e mela, potrebbe aggiungere all’attività antiossidante delle sostanze contenute nelle mele anche quelle del coenzima Q10 della bresaola” ha concluso l’esperta.